Sunday, March 29, 2009

Storia di un Week-End Brianzolo (parte IV)

CHAPTER IV - scritto nientepoppodimeno che da King Mob. Cioè, mica cazzi.

Greedy Mistress live @ Honky Tonky - 6 marzo 2009

Dopo mesi di stop ritornano sul palco i Mistress con una nuova formazione tutta stelle e strisce....prima lascia il bassista poi molla il cantante...come e perchè non ce ne fotte...sicuramente questione di donne e soldi.....arrivano il Conso al basso...e alla voce il Mollu dagli ex Scraps e ex Deadpoolhead....una garanzia in teoria....

Arrivo all’Honky Tonky alle 22 passate e faccio due chiacchiere con la gente bene del posto... tempo 30 minuti e quei recchioni dei Greedy sono pronti a fracassere le nostre orecchie...io me li gusto in prima fila...aprono con delle maschere bianche tipo...tipo...non me lo ricordo...a me ricordano dei violentatori minorili....e so per certo che lo Stefanino (chitarrista dei Greedy Misstress NDR) lo è....quindi.....attaccano e subito arriva sul palco il Mollu....agitato....come un verginello...ma con una marcia in più del vecchio frontman...urla e sbraita....cazzeggia e salta....si percuote....e dà energia a tutti gli altri membri....che suonano come punkettoni calabbresi alla più non posso.



La gente è tanta...tanti amici e curiosi....tante fighe curiose di Stefanino...un uomo tutto da leccare....che ad un certo punto si toglie la maschera...si toglie la felpa...si inginocchia e prende il ditale...e qui...lascio a voi pensare come si destreggia col dito....ahhh l’arte del dito....fatevela insegnare da lui! Assoli au go go insomma..per un sound tutto da godere fino in fondo!!!!

Il Conso percuote il basso con sguardo assente...da ubriacone...è sostiene la ritmica del buon Carletto che picchia le pelli senza indugio..con stile pacato, ma distruttivo....suona il pedale come Gesù Cristo moltiplicava i pani ed i pesci...con facilità esaltante...tu pa tuttupa tututtuutpa....tutta poesia....insomma...30 minuti di casino ben fatto...di casino ben suonato....li avevo già visto 3 volte sti punx...ma oggi sono davvero da 10 e lode...fanno pure la cover di I LOVE LING IN THE CITY dei FEAR.... la canzone più bella che gli anni 80 ci hanno dato...Mollu sbaglia la seconda strofa....ma non fa nulla....in pochi siamo lì sotto col dito alzato a gridare il ritornello...a piangere sudore....show rozzo per canzoni rozze...acustica quasi perfetta...(stefanino pompa di più la chitarra però).... poi si finisce con i ringraziamenti...il sudore...il backstage con le birre e il tè freddo...i divanetti da papponi e un Consoboy che cammina come se avesse la cacca nelle mutande....insomma...una serata fighissima...tra amici...sguardi di intesa..rockn’roll e musica gggiovane per ggggiovani...

i Greedy Mistress sono tornati a prendere a calci i fottutti posers.....ora più cattivi che mai....non perdeteveli....che se vi erano piaciuti i loro CD passati... ora live spakkano i maroni a più non posso....non si vuole screditare nulla....ma ora il quartetto è davvero al completo.

convertitevi infedeli!
KING MOB

NDR: Brianza Punk Show si scusa per la quantità di "tre puntini" che quel fesso di Mob ha inserito nel report qua sopra. Ci spiace un sacco ma non avevamo nessuna voglia di metterci a correggerli tutti. Sucate.

Monday, March 23, 2009

Storia di un Week-End Brianzolo (Parte III).

CHAPTER III

…ed il settimo giorno Dio si riposò!
Cosi recita uno dei romanzi più venduti nelle librerie del mondo,una di quelle storie che ha tenuto con il fiato sospeso milioni di lettori,compresi sicuramente alcuni di voi. Giocando proprio su questo fatto (notoriamente siamo degli abili uomini di marketing), la Cool Kids Productions ha deciso di portare di domenica in terra brianzola una delle migliori punk rock band europee, gli olandesi The Apers, di passaggio in Italia insieme agli austriaci The Ratcliffs.
Una scommessa vinta, con un discreto pubblico che si è divertito e ha fatto divertire anche le bands, consapevoli del fatto che in Italia, tolti i grossi nomi, la gente è sempre meno partecipe e poco incline a far festa.

Dopo la meritata cena e le sempre ben apprezzate birre, la serata parte con i Killer Sound, gruppo locale chiamato per aprire le danze e cominciare a scaldare l’ambiente. Mezzora di punk rock un po’ hardcorizzato, un po’ anni 90 e un po’ moderno, un po’ di canzoni inedite e un po’ di cover, tra cui “Stickin’in my eye” dei Nofx cantata da Kevin Aper. Insomma un po’ di tutto… e il mio giudizio è un po’… che in realtà non vuol dire niente ma suona un po’ come la tipica frase degli addetti ai lavori seri e professionali “niente di nuovo ma fatto discretamente”.

Dopo il cambio palco si posizionano i The Ratcliffs, giovanissimo trio austriaco per la prima volta in Italia.Partono veloci, canzoni in pieno Ramones Style, veloci, divertenti e attitudine punk rock, quella che piace a me, perché non dimentichiamoci mai che se anche non si sa suonare benissimo, questo genere ti permette di farlo davanti a gente come te, che apprezza e ti incoraggia. Trenta minuti anche per loro, in cui presentano canzoni del loro cd e fondamentalmente superano l’esame del pubblico, che muove la testa e il piede. Mi sono piaciuti e credo che anche noi siamo piaciuti a loro… e non sto parlando di attrazione fisica eh…


E a proposito di attrazione fisica, ecco che si presentano sul palco i Teenage Gluesniffers, gruppo di cui non dovrei parlare, ma visto che sono stato incaricato di scrivere questo report,non sarebbe professionale non parlarne, quindi lo faccio! Il trio di Bussero (la città di provenienza viene sorteggiata ogni volta) è ormai una sicurezza, possono piacere o non piacere, ma nessuno può dire che non hanno raggiunto ormai una certa maturità. Partono sicuri con qualche variazione sulla scaletta, “Sick Sad World” e “Brainwash”, poi via veloci e sparati verso canzoni gia conosciute come “Under the stairs” e “Back to the 90’s”. Da qualche tempo non sbagliano più un colpo, e anche in questa serata l’hanno dimostrato. Chiudono il concerto sforando un po’ con il tempo (me ne assumo la colpa, mi sono dimenticato di avvisarli) con la cover di “Ha Ha you’re dead” dei Green Day, tutti felici e tutti contenti anche se l’orologio segna già 00.45.

A tempo di record Kevin Aper, Kelvin Centerfold e Ivo Backbreaker si sistemano sul palco e sono pronti a far partire i loro decibel. Ho visto gli Apers svariate volte, anche nella loro terra, e ogni volta rimango a bocca aperta per la semplicità con cui si divertono ancora dopo tanti anni. Tra l’altro ritengo Kevin una specie di fratello maggiore, ci separano 2 anni di nascita ma ci unisce la stessa passione per il punk rock, che non se ne va nonostante la carta d’identità.
Partono come sempre con le prime tre canzoni del loro ultimo disco ufficiale, su “Reanimate my heart”, come sempre, i cori del pubblico sovrastano quelli di Kelvin, che non smette mai di ridere con in mano la sua chitarra (ha abbandonato la Mosrite per una più umile Gibson). Ivo dietro le pelli è una macchina, con il suo solito stile a schiena dritta e braccia che mulinano quarti, ottavi, sedicesimi e cazzi vari. Avevo chiesto un pezzo nuovo che avevano suonato a Brescia a Novembre e mi accontentano, si tratta di “Please come back to me I can’t live without you”, una canzone che appena sarà pubblicata diventerà un inno, per la sua semplicità e per la sua fottutissima melodia. Un piccolo gioiello. Non sbagliano un colpo, Kevin si scalda e comincia a interagire con il pubblico a modo suo, racconta storie che nascono nella sua testa malatissima e fanno divertire solo per il modo n cui le dice. Il concerto passa tra canzoni datate come “You think you’re so damn funny” a pezzi del nuovo album in uscita, poi a un certo punto partono con “It’s ok to hate me” e la gente apprezza e canta senza pensare che la settimana lavorativa è ormai alle porte. Chiudono con “It just don’t matter anymore” prima dei 3 pezzi conclusivi, un pezzo nuovo di cui non ricordo il titolo, “Debra Jean” dei Queers e la richiestissima “Eyes open wide”, che non può mai mancare ad un concerto della band olandese.


E’ l’una mezza, la gente sfolla, le bands smontano gli attrezzi del mestiere. E’ sempre il momento che odio, perché finisce la festa e bisogna salutare i propri amici e darsi l’arrivederci. Non importa il dove, il come e il quando, quello che mi interessa è sapere che tra qualche mese ci si rincontrerà, per suonare, bere e divertirsi tutti insieme, nel nome del nostro caro punk rock.

Kallo

Thursday, March 12, 2009

Storia di un Week-End Brianzolo (Parte II).

CHAPTER II:

Ancora con qualche postumo della sera prima, arriva il tanto atteso evento di sabato 21 febbraio: gli Skruigners all'All-Blacks di Bovisio Masciago, siamo matti? no, è la pura e semplice verità.


Con qualche preoccupazione sulla quantità e la "qualità" del pubblico presente nella serata, lo show parte con il primo gruppo: i PROG ZERO.
I ragazzi si presentano carichi on-stage, la gente comincia a confluire in zona palco ma è ancora un po' dubbiosa. I prog zero non sembrano essere tanto all'altezza di scaldare come si deve il pubblico; forse parere personale, forse dato oggettivo, non lo so, ma non mi hanno entusiasmato per niente. Aspetterò comunque un altro loro live per essere smentito riguardo alle mie idee.

Dopo questa prima perfomance e mentre il pubblico continua ad aumentare di numero, sul palco salgono i DRUNK SIDE; se la musica non cambia di molto (rimanaiamo in un HC bello violento e incazzoso), l'atmosfera si fa decisamente più calda e "familiare".
Il pubblico risponde bene all'HC proposto dal quartetto, mai banale, sempre pronto a presentare nuovi riff per ogni canzone e decisamente più raffinato rispetto a quello dei prog zero.
Si intravede ogni tanto sotto il palco qualche accenno di pogo, il che significa che la loro musica non è rimasta indifferente all'orecchio e al gusto dell'audience, e bravi drunk side!

E' il turno del terzo gruppo, a loro il duro compito di suonare giusto poco prima degli headliner della serata; è cambiata la line-up di recente ma l'attitudine sul palco però è sempre rimasta la stessa: è il turno dei SEDITIUS.
Sinceramente, e detto in tutta franchezza, mi aspettavo qualcosina di più da loro.
Forse perchè sono incappati nella "serata no", forse per la troppa pressione data dalla serata stessa, ma i Seditius questa volta non mi sono sembrati pimpanti come al solito.
Pezzi super tirati, molti riff e molti stacchi si sono persi senza che nessuno potesse apprezzarli; questi ragazzi possono fare certamente meglio e dare molto di più, ne ho avuto la prova al loro live precedente al marmaja!
Comunque una buona prova che scalda a dovere il pubblico che è ormai pronto per il main event.

Manca poco alla una e gli SKRUIGNERS attaccano con il loro show. Ragazzi, non c'è niente da dire: sono una macchina da guerra sul palco!
La gente sembra impazzita! Il locale trema e il pogo che si è scatenato sotto al palco fa davvero impressione; mai vista così tanta gente in un locale così piccolo come l'All-Blacks!
Si alternano pezzi vecchio stile e pezzi tratti dal loro ultimo album; la gente sa a memoria ogni singola parola di ogni loro singola canzone.
Gli Skruigners sono ormai una realtà bella e buona per la musica italiana, un seguito così molti gruppi se lo scordano!
E non c'è da meravigliarsi; questo seguito se lo sono meritato tutto. Se questa è la maniera giusta per suonare, allora tutti i musicisti che si reputano tali dovrebbero prendere esempio da questi quattro bravi giovanotti!


Con le orecchie che fischiano più che mai, sono arrivate le 3 del mattino; giusto qualche ora di riposo per essere poi di nuovo pronti per un'altro show sempre all'All-Blacks di Bovisio.

Cordialmente, ancora una volta, il vostro Pier Steevie "Stefanino" Creeps.

Monday, March 2, 2009

Storia di un Week-End Brianzolo.

CHAPTER I:

Conoscendo la Brianza, a tutti può presentarsi come un semplice week-end; il venerdi si va a bere qualcosa con gli amici, il sabato si fa serata fino a tardi in qualche posto, la domenica si esce giusto per fumarsi una sigarettina e sorseggiarsi un amaro tirando l'ora di andare a dormire.
Bene, tutto ciò non è successo un paio di week-end fa. Perchè?
Perchè per le strade della nostra Brianza si respirava un'aria diversa: tre giorni, tre concerti superfighi!!!

E' venerdi 20 febbraio; è una fredda serata ma ci si riscalda subito grazie ad una bella bottiglia di Montenegro regalata al nostro Noodles per il suo compleanno. Davvero un buon inizio di serata, anzi ottimo.
Il posto prescelto è il Circolo delle Arti di Mariano Comense, location perfetta per un concerto intimo; divertimento assicurato.
Aprono la serata i TEENAGE GLUESNIFFERS.
E' la prima volta che li vedo dal vivo con la "nuova line-up" (ovvero con Enri alla batteria); se prima non mi entusiasmavano più di tanto, devo ammetterlo, ora mi devo ricredere! Sembra che con lui abbiano davvero una marcia in più.
Una ventina di minuti di show carico di un buon pop-punk genuino! Si vede che ai ragazzi piace quello che fanno e lo fanno piacere anche al pubblico, che sembra apprezzare davvero molto il trio milanese.
Tra le canzoni degne di nota, che secondo me fanno la loro porca figura dal vivo, possiamo citare: she's a redneck, back to the '90s (dedicata come sempre al loro manager Kallo) e brainwash.
Fra, Pably ed Enri... una piacevole scoperta per il sottoscritto, nella vita c'è sempre tempo per ricredersi!

E' arrivato il turno dei LEECHES.
Da qualche anno ormai i Leeches sono sinonimo di garanzia; ogni loro show regala al pubblico momenti epici!
Massi come sempre è un animale da palco, tiene incollati su di sè gli occhi di tutti i presenti, fa cantare e fa gridare tutti insieme: "jesus loves the leeches, and I know why" (e come si fa a non amarli?).
Ma ecco che arriva IL momento, quel momento che tutti aspettano e che fa di ogni show dei Leeches uno show unico ed irripetibile: da dietro l'ampli del basso, ad un certo punto, Massi tira fuori una bottiglia di cedrata!!!
Parte il degenero; lanciata dal palco sul pubblico, rilanciata sul palco dal pubblico, ne vengono esaltate le doti: ottimo rimedio contro il mal di gola e ottimo espediente per scaldare la voce... e se lo dicono i Leeches, beh, allora io ci credo!
Come sempre il loro concerto non dura tantissimo, il tempo giusto per non far annoiare le persone.
E' così che si fa! In culo a tutti quei cazzo di poser che vogliono suonare per ore ed ore sfracassando i coglioni della povera gente che è lì per ascoltarli!

E così la prima serata, tra una bevuta e l'altra, tra buona musica e tanto divertimento, passa senza che nessuno ne senta la pesantezza.

Cordialmente, il vostro Pier Steevie "Stefanino" Creeps.